IMMAGINI
... pagine di Marco Fantechi


RACCONTARE VERITA'

"Ludwig Feuerbach, nel 1843, osserva che la nostra epoca "preferisce l'immagine alla cosa, la copia all'originale, la rappresentazione alla realtà, l'apparenza all'essenza", rendendosene conto perfettamente...
Le parole di Feuerbach, scritte pochi anni dopo l'invenzione della macchina fotografica, sembrano un presentimento dell'impatto della fotografia.
Le immagini che in una società moderna hanno un'autorità praticamente illimitata sono infatti soprattutto le immagini fotografiche."
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"La forza delle fotografie deriva dal fatto che esse sono realtà materiali in sé, depositi riccamente informativi lasciati sulla scia di ciò che le ha emesse....
Le immagini sono insomma più reali di quanto chiunque avesse supposto....."
(2)


"Tuttavia, rappresentando la realtà, la macchina fotografica deve sempre nascondere più di quanto riveli.
Il limite della conoscenza fotografica del mondo è che, può spronare le coscienze, ma non può mai essere alla lunga, conoscenza politica o etica. La conoscenza raggiunta attraverso la fotografia sarà sempre una forma di sentimentalismo, cinico o umanistico.
Sarà una conoscenza a prezzi di liquidazione, un'apparenza di conoscenza, un'apparenza di saggezza; come l'atto di fare una fotografia è un apparenza di appropriazione."
(3)


"L'enorme catalogo fotografico della miseria e dell'ingiustizia nel mondo ha dato a tutti una certa consuetudine con l'atrocità, facendo apparire più normale l'orribile, rendendolo familiare, remoto, inevitabile." (4)


"I primi fotografi parlavano come se la macchina fotografica fosse stata soltanto una copiatrice; come se, anche se erano le persone che la facevano funzionare, fosse la macchina stessa a vedere.... Si riteneva che il fotografo fosse un osservatore acuto, ma imparziale; uno scrivano, non un poeta.
Ma quando la gente scoprì, e non ci volle molto, che nessuno fotografa nello stesso modo la stessa cosa, l'ipotesi che le macchine fornisse un'immagine impersonale e oggettiva dovette cedere al fatto che le fotografie non attestavano soltanto ciò che c'è, ma ciò che un individuo ci vede, che non sono soltanto un documento, ma una valutazione del mondo."
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  1. ^ Susan Sontag, Sulla fotografia, Torino, Einaudi, 1978, p.132
  2. ^ Ivi, p.156
  3. ^ Ivi, p.22
  4. ^ Ivi, p.20
  5. ^ Ivi, p.77